Tra decreti e virologi la Lazio torna in Champions.

La Lazio disfa, la Lazio fa. Dopo un avvio duro in campionato, arrivato il Borussia Dortmund, la gang di Inzaghi era data dai pronostici per spacciata.

Ma che ne sanno i pronostici?

I pronostici è roba di numeri, statistiche e matematica, mentre il calcio è oltre e si nutre del fattore umano.


È difficilissimo spiegare cosa abbia davvero significato il Borussia Dortmund dopo 13 anni di Europa League buttata alle ortiche, giocata contro i Cluji di turno e senza musichetta.


Adesso, non voglio parlare di COVID perché lo fanno già in tanti e troppo male.

Voglio solo parlare di una Lazio che ha sorpreso tutti proprio come la sua avversaria: il Brugge.

Sì, ripeterò fino alla nausea, BRUGGE è il club calcistico e BRUGES la città.

Una squadra data anch’essa per spacciata contro lo Zenit ma che ha saputo stravolgere i pronostici. Vi ricorda qualcosa?

Perché, forse, la mentalità non la fa il nome grosso, perde il Real Madrid eppure si chiama "Real Madrid" e fa tremare l’Europa.


Abbiamo abbracciato l’attesa, abbiamo abbracciato l’idea di un lungo cammino senza ambire alle cronache patinate.

Chiusi i glitter nel cassetto, dobbiamo imparare a conoscerla davvero questa Champions.

È stancante, a tratti avvilente, in alcuni momenti spaventosa.

E lo è pure se ti chiami Real Madrid.

Oggi si gioca in Belgio, comunque vada a finire domenica testa a Torino.


Un proclama alla forza dell’umiltà che però può ridare alla Lazio tante consapevolezze:


-La consapevolezza che non importa quale nome avrai davanti perché in una sera puoi far scoppiare il fegato ad un elevato numero di tedeschi.

 

-La consapevolezza che il destino te lo fai da solo e nulla è scritto, manco i pronostici.

 

-La consapevolezza che ogni serata è buona per diventare quella della rivincita, Akpa Akpro o quella delle consacrazioni, Ciro Immobile.


-La consapevolezza che nel calcio, forse, non esiste un modello migliore di un altro.


 Io non ho paura della Champions League,  temo che si imporrà la solita scelta: su cosa puntare all in?

 E la testa punterà sull’unica scelta possibile, ovvero agganciare nuovamente il quarto posto in classifica per esserci ancora il prossimo anno.

 E se rischiassimo di andare avanti in Champions League? Non porterebbe ad alzare la Coppa con le grandi orecchie, ma volete mettere la goduria!

Dopotutto il calcio è volubile, un po’ come la fortuna perché, si sa, c’entra anche quella.

E mentre i pronostici ci chiamano "sfigati", i bookmakers cancellano le quote, io cerco un quadrifoglio insieme alla libellula sul prato….


…Comunque vada panta rei

And singing in the rain

Lezioni di Nirvana…

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